Ricordiamo a tutti, soci e non, che il corridoio di lancio delimitato dai gavitelli arancioni è riservato al transito di natanti e imbarcazioni per cui al suo interno è vietata la balneazione.
Riferimento: ORDINANZA. C.P. Numero 75 del 14.04.2014
Scoglio del raviolo 28 Luglio 2024
Stamattina abbiamo inaugurato il nuovo varco al mare.
Come vedrete dalle immagini salire a bordo del gommone è semplicissimo…
Oratorio di Sant’Erasmo a Quinto
Un bell’articolo dedicato alla chiesetta che sovrasta la nostra sede.
Scarica il PDF completo.
Fonte: Bollettino Trimestrale dell’Associazione “A Compagna”
Quanto pesa l’aria?
Lo scorso sabato mi sono stancato non poco nel trasportare il mio bombolone da 18 litri carico di aria a 200 atmosfere.
Allora mi sono chiesto, anzi ho chiesto all’intelligenza artificiale, quanto pesassero quei litri di aria compressa.
Per calcolare il peso di 18 litri d’aria compressa a 200 atmosfere, dobbiamo fare alcuni passaggi. Ecco un approccio passo-passo:
1. Densità dell’aria a pressione atmosferica standard:
La densità dell’aria a pressione atmosferica (1 atm) e temperatura ambiente (20°C) è circa 1,2 kg/m³.
2. Calcolo della densità a 200 atmosfere:
Assumendo che l’aria si comporti come un gas ideale (approssimazione), la densità aumenterà linearmente con la pressione.
Densità a 200 atm = 1,2 kg/m³ * 200 = 240 kg/m³
3. Conversione del volume da litri a metri cubi:
18 litri = 0,018 m³
4. Calcolo della massa:
Massa = Densità * Volume
Massa = 240 kg/m³ * 0,018 m³ = 4,32 kg
Quindi, 18 litri d’aria compressa a 200 atmosfere peserebbero approssimativamente 4,32 kg.
È importante notare che questo è un calcolo approssimativo. Nella realtà, l’aria compressa a pressioni così elevate non si comporta esattamente come un gas ideale, e la temperatura può influenzare significativamente il risultato.
Quindi al ritorno, dopo aver consumato quasi tutti i 18 litri di aria, la mia bombola era di circa 4 Kg più leggera.
Isuela 29 Giugno 2024
Immersione Associativa alla Secca dell’Isuela.
Nonostante il proliferare della mucillagine siamo riusciti a scovare murene, barracuda e cernie e anche una maschera adagiata sul fondale.
Immersione dell’8 giugno 2024
Non una delle più belle effettuate su questo punto d’immersione, scarsa visibilità e forte corrente.
Paura e delirio in immersione
Sezione Lago Febbraio 2024
La sezione “Lago” in azione!
Abissi – oltre il blu
Fino al 23 Febbraio 2024 è possibile visitare la mostra fotografica “ABISSI – oltre il blu” di Alessandro Grasso presso la BUG (Biblioteca Universitaria Genovese) in via Balbi, 40 Genova.
Ho trascorso questi ultimi anni dedicandomi esclusivamente alla fotografia subacquea, riscontrando anche diversi riconoscimenti in ambito internazionale.
Ho viaggiato e trascorso tante ore sott’acqua sognando nel silenzio del blu. In questa mostra racconto, attraverso alcuni scatti, le mie esperienze, la mia evoluzione fotografica, e la continua esplorazione dell’ambiente marino. Sono 12 anni di incontri e confronti che hanno arricchito il mio modo di interpretare la fotografia.
La maggior parte delle fotografie sono state scattate nel mar Mediterraneo, partendo dalla Francia passando per Ventimiglia e Capo Noli, proseguendo poi verso il promontorio di Portofino per arrivare nelle isole della Toscana e a 360° ma non disdegno la macro che uso regolarmente in alcune situazioni con soggetti più adatti. Con il tempo ho messo a frutto le più svariate tecniche fotografiche (slowtime, Macro, wideangle, Snoot ecc .) che mi hanno permesso di esaltare la bellezza delle situazioni.
Se volete conoscere altri miei lavori seguitemi:
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Intagram: alessandro.grasso73
TikTok : alessandro_grasso
Attenti a quei 4
È tanto bello quanto velenoso. Il pesce scorpione, arrivato dai mari tropicali attraverso il canale di Suez, ha iniziato a sentirsi a casa anche in un Mediterraneo sempre più caldo. Il primo avvistamento in Italia è avvenuto in Sicilia nel 2016, il secondo due anni fa in Puglia. Altri due coloratissimi esemplari sono stati registrati nell’ultima settimana in Calabria: uno a Le Castella in provincia di Crotone e il secondo a Marina di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria.
La campagna social ‘Attenti a quei 4’
In entrambi i casi protagonisti dell’incontro sono stati dei subacquei. “Non parlerei di rischio per i bagnanti” dice Ernesto Azzurro, ricercatore dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Cnr, autore di foto subacquee di questi affascinanti pesci nel Mediterraneo orientale. “A stare attenti dovrebbero essere soprattutto i sub e i pescatori quando tirano su le reti”.
Sono stati proprio un subacqueo e dei pescatori professionisti a riconoscere i due esemplari in Calabria. La campagna di allerta social “Attenti a quei 4” chiede da più di un anno a tutti i cittadini di segnalare le quattro specie aliene nuove e pericolose dei nostri mari. A gestire gli avvistamenti sono il Cnr, l’Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale) e l’Ente Fauna Marina Mediterranea.
Il pesce coniglio e il pesce palla maculato
Le altre tre specie aliene pericolose sono due varietà di pesce coniglio e il pesce palla maculato. I primi due, come il pesce scorpione, hanno spine sul dorso che iniettano veleno. Il pesce palla è invece tossico se mangiato. Tutte e quattro le specie sono in fase di espansione nel Mediterraneo. Le segnalazioni possono essere inviate al numero whatsapp +320 4365210 o al gruppo Facebook Oddfish utilizzando l’hashtag: #Attenti4.
Aculei letali
“Il pesce scorpione è molto invasivo” spiega Azzurro. “Nel Mediterraneo orientale è già diffuso. Non impiegherà parecchio a diventare una presenza costante anche da noi”. Vive tra la costa e i 400 metri di profondità, soprattutto sui fondali rocciosi, ma sa adattarsi. “E’ molto vorace. Prima ancora che agli uomini, crea danni alla biodiversità” prosegue il biologo marino. “Non si sposta velocemente, perché conta sulle spine velenose per difendersi”.
A differenza di altri pesci con gli aculei, la sua puntura può essere letale. Il veleno resta attivo per uno o due giorni anche negli esemplari morti, che quindi non vanno toccati.
Il caldo che uccide
Complice il riscaldamento del mare, in Grecia, Turchia e Cipro il pesce scorpione si sente già a casa. “Il Mediterraneo si sta riscaldando di 0,11 gradi ogni decade” dice Azzurro. “Sembra poco, in realtà è tantissimo. Un valore così già basta a provocare morie di massa tra i pesci tradizionali e a portare da noi specie con affinità tropicale”.
Fonte: Repubblica 28/06/2023