Incontri in Blu. Storie di mare

Dal 30 gennaio, 8 appuntamenti per il pubblico con 9 personalità di rilievo nazionale e internazionale del mondo dello sport, dello shipping e della nautica.


I personaggi blu sono donne e uomini fuori dell’ordinario legati al mare. Atleti che compiono grandi imprese, sportivi che prendono parte a importanti competizioni, imprenditori che si misurano con le onde e con il vento oltre che con il mercato, uomini di cultura che sul blu affinano il loro pensiero. Persone che credono e si battono per la salvaguardia dei mari. E gli Incontri in Blu sono il palco sul quale si raccontano.

La seconda edizione della rassegna, che segue il successo riscosso dall’edizione 2019, prevede rispetto al cartellone del debutto un numero maggiore di incontri – otto con nove ospiti -, in programma ogni ultimo giovedì del mese (salvo alcune eccezioni) alle 18 presso l’auditorium del Galata Museo del Mare e una platea ancora più ampia di sostenitori. Tutti gli incontri, della durata di un’ora circa, sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. Al pubblico partecipante è riservata la possibilità di acquistare un biglietto speciale “Incontri in blu” per tornare a visitare il più grande museo marittimo del Mediterraneo.

Il via a questa nuova “avventura” ci sarà giovedì 30 gennaio con Chris Bertish. Sudafricano, velista, surfista di grandi onde ha vinto nel 2010 il Mavericks Big Wave Invitational, una competizione che si tiene ogni inverno nell’omonimo spot, al largo della costa Nord della California e alla quale si accede soltanto su invito e nel 2017 ha portato a termine un’impresa incredibile: ha attraversato, primo uomo a farlo, l’Atlantico in SUP (stand-up-paddleboard), 4049 miglia nautiche, oltre 7500 km in 93 giorni dal Marocco ad Antigua, in solitaria e senza alcun supporto e assistenza, tra tempeste, avarie e squali. Un’impresa che gli è servita anche a raccogliere fondi per tre progetti di beneficienza.

Giovedì 27 febbraio sarà la volta di un altro fenomeno, Daniele Cassioli, il più forte sciatore nautico paraolimpico di tutti i tempi. Cieco dalla nascita, Daniele ha vinto ad oggi ho vinto 25 titoli mondiali, 25 europei e 39 italiani, gareggiando in ogni specialità: slalom, figure e salto, delle quali detiene i record del mondo rispettivamente di 5,5/12/58K/H, 2240 punti e 21,10mt. E’ stato anche l’unico atleta europeo paralimpico ad aver partecipato agli USA Masters Water Ski & Wakeboard Tournament in Georgia nel maggio 2019, il più prestigioso torneo di sport acquatici al mondo. E’ inoltre impegnato con Sestero Onlus in diverse iniziative dedicate ai piccoli non vedenti.

A marzo, giovedì 26, il personaggio blu sarà Laura Dekker, l’olandese-tedesco-neozelandese che otto anni fa, a soli 16 anni – la più giovane della storia – ha portato a termine il giro del mondo a vela in solitaria, un viaggio di oltre 27 mila miglia nautiche dall’agosto 2010 al gennaio 2012, con Guppy, un’imbarcazione di 11,40 metri. Un record non riconosciuto per non incoraggiare imprese di questo tipo: il suo, infatti, era stato un caso eclatante, seguito dai media di tutto il globo dopo che un tribunale olandese l’aveva fermata nel 2009, quando aveva 14 anni, impedendole di salpare perché ritenuta troppo giovane.

Aprile sarà ancora vela. Venerdì 17, in concomitanza con la Hempel World Cup Series, i Mondiali delle classi olimpiche ospitati dalle acque genovesi, salirà sul palco Paul Cayard, uno dei nomi più conosciuti nel panorama velico mondiale. Lo ricordiamo come skipper del Moro di Venezia nell’Americas’ Cup 1992, quando vinse la Louis Vuitton Cup, ma il suo palmarès vanta sette titoli iridati, due Olimpiadi (nel 1984 e nel 2000, a 40 anni, nella classe Star); sette partecipazioni in totale all’America’s Cup, due al giro del mondo per team a tappe oggi ribatezzato Ocean Race, con una vittoria nel 1997/98 e un secondo posto nel 2005/06, la nomina di Rolex Yachtsmen of the Year 1998 e nello stesso anno l’ingresso nella US Sailing Hall of Fame. Oggi Cayard è inoltre impegnato nella lotta per la salvaguardia dei mari come ambassador di One Ocean Foundation.

Si prosegue giovedì 14 maggio con Alessandra Grimaldi, figlia dello scomparso Aldo, che fu decano degli armatori italiani. Alessandra è consigliere d’amministrazione della Grimaldi Holding Spa, società cui fanno capo tutte le partecipazioni finanziarie e industriali della famiglia, tra cui una flotta di traghetti passeggeri e merci ed è una delle poche donne espressione dello Shipping italiano, quale vicepresidente della Commissione Corto raggio di Confitarma, l’associazione di categoria.

Sempre a maggio, giovedì 28, un’altra grande avventura, con Ben Lecomte. Francese trapiantato in Texas, Ben è un nuotatore di lunghe distanze che nel 1998 ha attraversato a nuoto l’Atlantico, dal Massachussets alla Francia, con tappa alle Azzorre, 3229 miglia nautiche, quasi 6 mila chilometri in 73 giorni con l’appoggio di una barca e difeso da un campo elettromagnetico per tenere distanti gli squali. Lo scorso anno ha attraversato il Pacific Trash Vortex, la cosiddetta “Isola di plastica” del Pacifico, assistito da un team di appoggio e monitorato dalla Nasa, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento da plastica dei mari.

Dopo la pausa estiva, gli Incontri in Blu proseguiranno con Tullio Abbate, giovedì 17 settembre, in concomitanza con la giornata inaugurale del 60° Salone internazionale nautico di Genova. Abbate è una firma della nautica e della motonautica, pilota pluricampione europeo e iridato e costruttore di barche veloci che sono un concentrato di alta tecnologia, design italiano, amore per la tradizione e velocità. Dal 1969 ha varato circa 8500 barche e ha fatto correre sui mari i campioni della Formula 1 come Schumacher, Piquet, Villeneuve, Rosberg, Prost, Pironi, Jckx, Senna, Giacomelli; sportivi come Agostini, Maradona, Vialli, Mancini, Casiraghi, De Nora e divi come Stallone e Madonna.

A chiudere la rassegna, giovedì 29 ottobre, la novità di un duello. Bonario, naturalmente. Lo scrittore-marinaio, Simone Perotti, autore di libri di successo e ideatore della missione nautica culturale e scientifica Progetto Mediterranea, che ha solcato a vela oltre 20 mila miglia in sei anni tra Mediterraneo e altri mari e che si è conclusa lo scorso ottobre a Genova, si confronterà con l’astro emergente della vela oceanica italiana Ambrogio Beccaria, il recente vincitore della Mini Transat, la transatlantica in solitaria con Geomag, una barca di 6,5 metri, unico italiano finora ad avercela fatta. Due diversi volti del navigare (“Le regate mi annoiano”, scrive Perotti nel suo ultimo lavoro), un’unica passione per il mare.