Venerdì 21 Agosto 2020 ore 22
Anche davanti alla nostra sede di Quinto al Mare è possibile incontrare polpi, anche se ben mimetizzati.
Secca dell’Isuela 16 Agosto 2020
Ancora una volta abbiamo volteggiato attorno al cono dell’Isuela, la secca che si trova di fronte a Punta Chiappa.
Dopo aver illuminato le gorgonie a -40 siamo lentamente risaliti tra cernie, murene e occhiate per finire letteralmente circondati da un banco di barracuda tra i quali si aggiravano due cernie nere dall’aspetto minaccioso.
Buona visione!
Immersione al relitto del Pelagosa
Il posamine Pelagosa affondò il 9 Settembre 1943 centrato dai colpi di cannone di una batteria posta sulle alture di Genova occupata nottetempo dai Tedeschi.
Al momento dell’affondamento non trasportava mine e questo fatto evitò l’esplosione completa della nave che adesso giace su un fondale di 36/38 metri capovolta e spezzata in due tronconi.
Tipo: posamine. Anno di costruzione: 1927. Cantiere: Cantieri Reali – Castellammare di Stabia (Italia). Nazionalità: italiana. Dislocamento carico normale: 680 tonnellate. Dislocamento a pieno carico: 755 tonnellate. Lunghezza: 66,0. Metri. Larghezza: 10,0. Metri. Apparato motore: 2 motori diesel [FIAT-Torino], cavalli asse: 700, eliche: 2, velocità: 10 nodi, armamento: 1 cannone da 75/40 mm e 2 mitragliatrici. Attrezzato per il trasporto e la posa in opera di 54 carrelli da mina, equipaggio: 71 uomini.
Data affondamento: 9 settembre 1943, causa affondamento: cannoneggiamento, profondità minima: 20 metri, profondità massima: 37 metri, distanza da riva: 1,5 miglia da Quarto.
La nave si presenta divisa in 2 tronconi completamente rovesciati, l’immersione inizia da poppa in corrispondenza dei due assi delle eliche, non più presenti, da una cima posta dai subacquei, proseguendo sulla fiancata verso prua rivolta a nord, la tentazione di entrare è molto forte, ma e’ assolutamente sconsigliato in quanto la struttura è fortemente deteriorata, e rischia di collassare da un momento all’altro, con una buona torcia si scorgono i motori ancora integri e appesi a testa in giù, si possono comunque intravedere molte altre forme che ne delineano la coperta.
Immersione di prova davanti al Bunker
Chi non ha mai provato l’emozione di fluttuare liberamente sott’acqua può venire ad immergersi con la bombola proprio davanti alla nostra sede di Genova Quinto al mare.
Una serata al Bunker
La nostra Associazione ha la propria sede presso un Bunker che risale alla seconda guerra mondiale ed è a pochi metri dalla battigia.
Le immersioni notturne davanti alla nostra sede riservano molte sorprese come un polpo che “passeggia” fuori tana.
Ogni anno, in genere a inizio Agosto, ci riuniamo per una serata conviviale a base di muscoli (cozze o mitili o Mytilus galloprovincialis) .
Esplorando il relitto della Haven
Immersione tecnica al relitto della Haven del nostro vicepresidente Marco Pizzirani. 7 Agosto 2015
Queste le sue impressioni:
Ho voluto condividere questo video fatto anni fa per “arricchire” le bellissime immagini già pubblicate sul nostro sito con qualcosa di particolare.
Premetto che non si è trattato di un’ immersione “tecnica” (sono sceso con 18 litri di semplice aria) anche se dalle immagini si nota un “compagno di gita” che era invece equipaggiato con miscela trimix.
Sicuramente un’immersione delicata da non prendere assolutamente come una normale immersione al Parco di Portofino anche se profonda.
Il filmato l’ho girato alla seconda immersione sul relitto nel giro di 15 giorni: una serie di circostanze favorevoli mi hanno facilitato l’immersione. È stata la mia quinta volta: mi sentivo molto tranquillo per riuscire a gestire un immersione facendo delle riprese (GoPro 3 Black edition).
Colgo l’occasione per ringraziare l’amico e compagno di apnea Giacomo Gualtieri, guida Fipsas.
Facendo la discesa “in aria” abbiamo deciso di non scendere oltre i -45 metri per limitare i tempi di decompressione: il “tuffo” è durato circa 20 minuti mentre la decompressione poco meno di 30 minuti.
Sicuramente, per chi non è mai sceso sulla Haven, è un’esperienza forte: confesso che un paio di volte mi sono trovato in difficoltà: la prima volta in assoluto ho patito un blocco inverso in risalita (maschera piena di sangue) la seconda volta (terza volta che scendevo) consumo eccessivo di aria (eravamo scesi a -54 metri… da NON fare!) . Bisogna arrivare preparati per questa immersione: attrezzatura e fisico al top, no raffreddore, no mal di testa… e una buona dose di immersioni “profonde” (ovvero -40 metri) fatte recentemente… mi raccomando!
Buon blu
marco
Sollecitato dalla nostra curiosità, Marco ci ha spiegato cosa sia il “blocco inverso”:
in sostanza l’immersione era “filata liscia”…in fase di risalita ho iniziato a sentire un dolore alla fronte (tipo sinusite)….era catarro/aria che non riusciva ad uscire dal naso e che ha iniziato a “trovare una strada alternativa”….in pratica la pressione lo aveva compresso….poi risalendo la pressione è diminuita (e nel frattempo il muco era aumentato) facendo espandere la massa di muco/aria/sangue sul fronte nasale…
mi sono accorto del sangue nella maschera perché ho sentito un “soffio” nell’occhio sinistro….il muco stava uscendo da lì!!!! Ho risolto fermandomi e scendendo su è giù per far diminuire il dolore….poi quando mi sono accorto che il muco stava uscendo ho ripreso la risalita.
In rete ho trovato questa definizione “tecnica” del DAN:Durante la risalita, se l’aria che si espande non riesce ad uscire (blocco inverso), il volume di gas nella cavità aumenta, con maggior dolore e disagio. Se lo stress nell’orecchio medio diventa troppo grande (non si riesce a compensare o si forza la manovra di compensazione), si possono causare danni all’orecchio medio e interno (udito e senso di equilibrio), con rischio di danni permanenti.
Punta della Targhetta 6 Agosto 2020
Un’immersione tra Margherite di mare (Parazoanthus axinellae) Murene e Cernie.
Notturna alla Colombara
Immersione notturna alla Colombara 18 Luglio 2020. Area Marina Protetta di Portofino.
Protocollo attività subacquee
Dal sito istituzionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riportiamo le norme che ci riguardano.

GESTIONE DEI CENTRI DIVING E DELLE ATTIVITÀ SUBACQUEE SPORTIVE-RICREATIVE
- fortemente raccomandata la dotazione di appositi sistemi informatici per le iscrizioni on-line ai corsi nonché per la prenotazione delle uscite e partecipazione alle immersioni
- all’interno dei locali valgono le regole generali sull’igiene e profilassi nonché quelle sulle misure di distanziamento sociale e sugli accessi contingentati
- screening delle condizioni di salute e della temperatura per gli utenti del Centro e accesso vietato in caso di temperatura superiore a 37,5° o sintomi riconducibili alle patologie afferenti l’epidemia in atto; ogni utente dovrà compilare apposita autocertificazione sull’assenza di tali sintomatologie, nonché la dichiarazione di non essere stato a contatto stretto con soggetti in situazione di contagio nota
- adeguata informazione agli utenti sulle misure di prevenzione adottate, il distanziamento sociale e la sistematica sanificazione dei locali
- è preferibile che ogni partecipante alle immersioni utilizzi la propria attrezzatura che i responsabili del Centro Diving o gli istruttori dovranno verificare oltre a dover garantire l’adozione di opportune precauzioni per evitare il contatto diretto con le attrezzature e la loro possibile contaminazione. Gli utenti sprovvisti dell’attrezzatura, potranno noleggiarla presso il Centro purché preventivamente sanificata. Il centro dovrà adeguare l’organizzazione delle uscite in funzione di questo e limitare, se necessario, il numero di immersioni quotidiane
- l’attrezzatura, sanificata e non, andrà custodita in spazi dedicati e distinti e dovrà essere opportunamente “segregata” in involucri chiusi, una volta sanificata.
Misure da adottare su barche e gommoni da immersione
- a bordo, distanza sociale di almeno 1 metro tra le persone, utilizzo generalizzato di guanti e mascherine e sistemi di igienizzazione delle mani
- posti a sedere assegnati e spostamenti a bordo consentiti solo per motivi di assoluta necessità e nel rispetto delle misure minime di distanziamento sociale
- inibito l’uso di contenitori d’acqua comuni per il risciacquo delle maschere che dovrà essere assicurato dal responsabile del Centro diving con misure alternative per evitare la contaminazione delle attrezzature
- sistemi di controllo di sicurezza pre-immersione alternativi al cosiddetto “Buddy Check”, ossia al “controllo del compagno d’immersione” e procedure alternative alla condivisione di gas in caso di emergenza, quale ad esempio l’utilizzo di una o più fonti d’aria alternative, in funzione del numero dei partecipanti all’immersione, correttamente igienizzata e sanificata prima dell’immersione
- procedure di igiene e DPI per la gestione della ricarica delle bombole e/o dei rebreather
- dispositivi per evitare il contatto diretto in caso di primo soccorso o manovre di rianimazione
- procedure operative e piani di emergenza aggiornati a cura del responsabile del Centro diving
LINEE GUIDA SUL SERVIZIO DEGLI ASSISTENTI BAGNANTI
- rispetto delle regole generali di prevenzione, igiene e profilassi
- in qualità di “operatori di primo soccorso”, sottoposizione preventiva (prima dell’assunzione in servizio) e periodica obbligatoria al test di controllo della positività al CoVid-19 (tampone o test sierologico) per tutti gli assistenti bagnanti
- ogni assistente bagnanti deve essere informato sui rischi di esposizione al contagio e l’uso di apposite attrezzature che ne riducano il rischio in caso di manovre di primo soccorso e rianimazione
- necessarie dotazioni di sicurezza, individuali e personali, e di primo soccorso con dispositivi anticontagio
- sanificazione quotidiana delle postazioni di salvataggio e delle relative dotazioni e attrezzature a cura del datore di lavoro
Protocollo per lo svolgimento delle attività subacquee professionali nel rispetto delle misure anti contagio Covid-19 (versione aggiornata al 29/04/2020)
[pdf-embedder url=”https://www.asdposidoniasub.it/wp-content/uploads/2020/05/PROTOCOLLO-COVID-DEFINITIVO-1.pdf” title=”PROTOCOLLO COVID DEFINITIVO”]
COVID-19 e immersioni
Covid-19 e immersioni

Il mondo è soggetto agli effetti di covid-19 e sta aspettando una via d’uscita dalla pandemia. Molte persone soffriranno (più o meno) di postumi della malattia. Ma quali saranno gli effetti di covid-19 e delle immersioni?
Cosa dovremo fare quando è il momento del contenimento e possiamo riprendere la nostra attività preferita?
Questo è il tema su cui la Società belga di medicina iperbarica e subacquea ha lavorato.
Le raccomandazioni sono state formulate il 10 aprile 2020 con le conoscenze scientifiche / mediche disponibili in quel momento. È probabile che vengano modificati alla luce dell’evoluzione della conoscenza e delle scoperte su covid-19.
Promemoria
Mentre covid-19 può essere quasi asintomatico, può anche portare a gravi danni ai polmoni e al cuore. Due organi che devono essere in perfette condizioni di lavoro per la nostra attività subacquea. Dovremo stare molto attenti prima di riprendere l’attività.
Riprendi l’immersione dopo il contenimento
- Per le persone che sono state colpite da covid-19: attendere un periodo da 1 a 3 mesi prima dell’immersione (è lungo, ma è la tua salute e quella degli altri) a seconda della gravità dei sintomi. Idealmente, dovranno essere esaminati ulteriormente, soprattutto per quanto riguarda la loro capacità polmonare.
- I subacquei che non sono stati contaminati devono anche attendere un certo periodo di tempo prima di immergersi nuovamente, poiché non avranno sviluppato l’immunità e potrebbero quindi essere contaminati da altri.
- L’attrezzatura per l’immersione, se sostituita, prestata e / o noleggiata, deve essere accuratamente disinfettata.
Covid-19 e immersioni: fai attenzione quando ricomincia!
Il rischio di sovrappressione polmonare , insufficienza cardiaca e / o DCS è aumentato per le persone che sono state ricoverate in ospedale per motivi polmonari o cardiaci correlati a covid-19. Le persone che sono state malate dovrebbero idealmente sottoporsi a un test di funzionalità polmonare completo dopo 3 mesi dalla fine dell’infezione.
Puoi trovare la serie completa di raccomandazioni: PROTOCOLLO COVID DEFINITIVO
Nota del redattore : alcuni di noi saranno stati inconsapevolmente contaminati da covid-19. A questo punto non sappiamo se questo avrà un impatto sulla nostra capacità polmonare. I dati su questo virus cambiano di giorno in giorno. Il consiglio di essere pazienti prima di immergersi di nuovo è sicuramente il miglior consiglio. È anche importante condividere i tuoi dubbi e le tue paure con il tuo medico e discutere con lui se sono necessari ulteriori test.
Nel frattempo, finché non possiamo riprendere la nostra attività subacquea con piacere e in totale sicurezza, anche se è lunga, cerchiamo di essere il più pazienti possibile e … stare a casa.
La felicità di essere sott’acqua migliorerà.